AMPIA RASSEGNA FOTOGRAFICA
“Pellegrini … nell’amore di Cristo”
“Sperare è credere, sperare è lottare, sperare
è resistere. Resistere all’ombra del salice
che non si vuole consolare …”! Sì, la Via
Crucis che la Consulta delle Aggregazioni
Laicali e l’Ufficio per i Problemi Sociali
e il Lavoro hanno voluto organiz-zare è stata
segno di speranza per questa città che vuole
ancora lottare, sperare, resistere, nonostante
un degrado sociale e politico sempre più
crescente.
Percorrendo le strade della nostra “terra”,
abbiamo sentito forte il senso della “memoria”;
una memoria che “non dev’essere nostalgia
del passato”, come ha affermato il Vicario
Generale Mons. Carmelo Lupò, ma “forza trainante
che ci deve far guardare avanti senza rimpianti
e con la certezza della Resurrezione”! Via
Cesare Battisti, via Tommaso Cannizzaro,
piazza Cairoli, via Natoli, piazza stazione
ci hanno ricordato che questa città non vuole
e non può morire, ci hanno invitato a “credere”
che qualcosa possa ancora cambiare, perché
durante il cammino abbiamo compreso “che
Gesù passa per il Getsemani, consolando l’angoscia
dell’uomo di fronte al dolore incomprensibile.
Passa per il Sinedrio e per il Pretorio,
riscattando la dignità di ogni condannato
alla solitudine. Passa per le strade di Gerusalemme,
redimendo, con i Suoi terribili dolori, tutte
le categorie umane che incrociò nel Suo percorso.
Passa per le colline del Golgota per tirare
fuori gli uomini dall’abisso della disperazione
e del peccato”. Luoghi vivi e di antiche
tradizioni “che non devono portarci a piangere
su noi stessi”, come ha sottolineato il Segretario
della Consulta, Dino Calderone, ma che devono
farci guardare avanti, chiedendo l’aiuto
di Dio Padre per tutti coloro che “soffrono
per la perdita del proprio lavoro, sentendosi
abbandonati da qualunque tipo di istituzione”.
A loro, e a noi, mercoledì 28 marzo abbiamo
voluto dire che ci sono tanti Cirenei pronti
a prendere la mano di chi non riesce a sostenere
il peso della propria croce, camminando come
“pellegrini …nell’amore di Cristo” verso
la gioia della Pasqua: festa della vita,
festa della speranza, festa della vera gioia!
Il 28 marzo 2012 sarà una data che non dimenticheremo
facilmente perché tanti “pellegrini”, provenienti
da diverse parrocchie, movimenti, gruppi
e istituti religiosi della diocesi hanno
voluto dare testimonianza che “INSIEME” qualcosa
si può costruire, che senza divisioni, né
barriere possiamo andare “oltre le mura”,
che mettendo da parte il proprio io, si può
vivere il “noi”…!
Allora sì, che questa Via Crucis non è una
delle tante che potrebbero non lasciare alcun
segno, ma è la “Via della Croce” che ci fa
dire insieme a Cristo, morto e risorto: “Sperare
è credere, sperare è lottare, sperare è …
NON MORIRE MAI”!
[Andrea Pinesi]
MESSINA PUO' ANCORA RINASCERE
Di fronte alla situazione di profonda crisi
del mondo del lavoro, come Consulta diocesana
delle
aggregazioni laicali e Ufficio per i problemi
sociali e del lavoro abbiamo avvertito l’urgenza
di pregare il Signore attraverso la Via Crucis
e anche di rafforzare l’attenzione e la solidarietà
nei confronti di tanti messinesi che vivono
in condizioni di angoscia e paura per la
perdita di posti di lavoro. Si legge nel
Catechismo della Chiesa Cattolica che “chi
è disoccupato o sottoccupato infatti subisce
le conseguenze profondamente negative che
tale condizione determina nella personalità
e rischia di essere posto ai margini della
società, di diventare una vittima dell'esclusione
sociale” (2436).
Una Via Crucis che si terrà mercoledì 28
marzo alle 20.15, con partenza dalla chiesa
“San Giuseppe”, in via Cesare Battisti, secondo
un percorso che toccherà alcuni punti simbolici
della crisi (Scuole, Università, Tribunale,
Banche, Attività commerciali, Stazione ferroviaria)
e che richiama, anche nella locandina, l’icona
del Cireneo che si piega in atteggiamento
di servizio verso l’altro sofferente che
oggi è chi non trova lavoro. Nell'Enciclica
Laborem Exercens Giovanni Paolo II afferma
che la disoccupazione “è in ogni caso un
male e, quando assume certe dimensioni, può
diventare una vera calamità sociale” (n.18).
Siamo quindi di fronte a una calamità sociale
che insieme con le calamità ambientali stanno
sferzando la nostra provincia in maniera
particolarmente pesante, soprattutto negli
ultimi tempi. Come Consulta diocesana delle
aggregazioni laicali e Ufficio per i problemi
sociali e del lavoro siamo consapevoli di
non possedere risorse e strumenti operativi
per risolvere il grave problema della disoccupazione,
ma siamo anche sicuri di poterci adoperare
al superamento della crisi della nostra provincia
con il generoso contributo di tutti quei
cittadini, appartenenti al mondo del volontariato,
già mobilitati nella società civile e nella
comunità ecclesiale per ridurre il diffuso
malessere di tante persone (vedi Banco Alimentare,
Progetto Policoro, iniziative Caritas).
Cos'altro si può fare? Vogliamo essere in
prima linea per “favorire in tutti i modi
nuove forme di partecipazione e di cittadinanza
attiva” (Cei, “Per un paese solidale. Chiesa
italiana e mezzogiorno” n.11). Innanzitutto,
vogliamo sostenere quelle vie di soluzione
in nome del bene comune che la realizzazione
di un Tavolo provinciale sul lavoro, sviluppo
e legalità fra amministrazioni, associazioni
datoriali e sindacali, già prospetta. Proprio
in questi giorni si stanno aprendo, grazie
alla rimodulazione dei Fondi europei, nuove
e concrete opportunità di lavoro per la Sicilia,
ma senza una seria capacità di iniziativa
che parta dal basso anche questa volta i
Fondi europei, come purtroppo già in passato,
saranno inutilizzati dal nostro territorio.
Come cattolici messinesi non possiamo continuare
a piangerci addosso. Quando le cose da fare
dipendono in gran parte anche da noi non
possiamo lamentarci se poi siamo esclusi
per mancanza di spirito di iniziativa. Dobbiamo
spezzare definitivamente la spirale di qualunquismo
e
passività nella quale siamo precipitati da
tempo un po' tutti. A Messina non è stato
sempre così. In un passato non troppo lontano
la nostra città ha goduto di una certa prosperità,
ma anche oggi sono presenti importanti fattori
di sviluppo sui quali sarebbe necessario
e urgente puntare. La riorganizzazione del
sistema di mobilità è uno di questi, ma anche
l’impegno contro il dissesto
idrogeologico e l’attivazione di misure di
sicurezza del territorio rappresentano potenziali
aspetti per nuovi investimenti che creerebbero
lavoro e benessere. Anche per questo ci appelliamo
ai parlamentari locali della Regione Sicilia
e del Parlamento nazionale, di ogni schieramento
politico, affinché favoriscano un clima di
responsabilità condivisa, non faziosa e settaria,
con una attenzione particolare alle fasce
più deboli della popolazione.
Messina può ancora rinascere!
AI RESPONSABILI DELLE AGGREGAZIONI LAICALI
Carissimi,
anche quest'anno la Via Crucis promossa dalla
Consulta avrà un particolare significato
in rapporto al territorio.
Il tema scelto, d'intesa con l'Ufficio per
i problemi sociali e il lavoro, tocca appunto
i problemi della crisi che stiamo vivendo
in maniera più o meno drammatica.
Chiedo a tutti di attivarsi per coinvolgere
in particolare: precari, disoccupati, inoccupati,
cassaintegrati, lavoratori in mobilità, imprese
in difficoltà.
La commissione biblico-liturgica si riunirà
mercoledi 14 marzo ore 18.00 al Don Orione.
Vi ricordo che la Via Crucis si terrà il
28 marzo alle 20.15 e partirà dalla chiesa
di San Giuseppe in via Cesare Battisti.
Il segretario generale CDAL
Dino Calderone
28 MARZO 2012: “VIA CRUCIS 2012”